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Fidelio

Fidelio, Ludwig van Beethoven

Stadttheater Bozen / Teatro comunale di Bolzano & Teatro Alighieri Ravenna

11.01.2011–06.02.2011

Regie: Manfred Schweigkofler

Haydnorchester Bozen/Trient
Philharmonia Chor Wien


Fidelio – oder sollten wir lieber Leonore sagen (wie die Oper ursprünglich hieß)? - ist die Geschichte einer mutigen, liebenden Frau, die nicht aufgibt, ihren totgesagten Mann zu suchen, der kein anderes Verbrechen begangen hat, als die (politische? Ethische?) Wahrheit zu suchen und auszusprechen. Die Frau glaubt nicht an seinen Tod, geht ihrer Ahnung und Intuition nach, verkleidet sich als Mann, um ins Gefängnis, in dem sie ihn vermutet, zu gelangen. Sie trotzt allen Hindernissen, findet schlussendlich ihren geliebten Gatten im tiefsten Kerkerverlies, befreit ihn unter Todesgefahr und rettet ihn somit vor dem sicheren Tod.


Fidelio - Ludwig van Beethoven

"Scalpitante inno alla gioia. (...)Vero tocco di magia."
Carla Moreni, 24 SOLE 24 ORE, 16.01.2011

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„Geleitet von Feinfühligkeit und dramaturgischem Einfallsreichtum, gelang Schweigkofler eine sensible Gratwanderung zwischen Buchstabentreue und Dekonstruktion, deren Ergebnis ein durch und durch frischer „Fidelio" war.
Schweigkoflers Wurzeln liegen im Low-Budget-Bereich des experimentellen, „alternativen" Sprechtheaters, weswegen der Südtiroler Theatermann daran gewöhnt ist, eher mit Menschen aus Fleisch und Blut als mit exaltiertem Ausstattungspomp zu arbeiten. Er ist sichtlich vertraut mit dem Purismus eines Brecht, Eugenio Barba oder einer Pina Bausch, lässt jedoch auch den Commedia dell'Arte-Esprit eines Giorgio Strehler nicht zu kurz kommen.
Auf dem Höhepunkt der Katharsis („O namenlose Freude") schreiten Florestan und Leonore Hand in Hand über die Hinterbühne auf den Platz hinter dem Stadttheater hinaus, eine Szene von chaplinesker Komik: Normalbürger unter ihresgleichen, endlich in der Freiheit.
Kann man heute einen provokanteren Seitenhieb auf Berlusconis Bananenrepublik lancieren?"
Carlo Vitali, Opernwelt, März 2011

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„Direktor Manfred Schweigkofler hat in dieser Regiearbeit erfolgreich den Dialogen so breiten Raum gelassen, dass ein Vorwärtsschreiten der Handlung erkennbar blieb.Ohne hierbei die Grundthematik des Werks zu verleugnen."
W. Kutzschbach, Das Opernglas, März 2011

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„Bolzano: grande consenso di pubblico per una bella – e intelligentemente „attualizzata" edizione di Fidelio al Teatro Comunale. Al Teatro Comunale una recitazione di tutti molto curata e mai enfatizzata al massimo."
L'opera, febbraio 2011

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"Con esemplare rigore narrativo, il regista colloca la vicenda in una dimensione senza tempo: reminiscenza della commedia dell'arte e alta tensione drammatica."
Giulia Vannoni, Classic, febbraio 2011

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"Una regia di esemplare rigore narrativo, che restituisce l'opera a una dimensione contemporanea, nella quale diventa possibile riconoscersi. Il regista cura molto i dialoghi e caratterizza con grande attenzione i personaggi."
Giulia Vannoni, La Voce, 18.01.2011

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"A Manfred Schweigkofler piacciono le storie e le emozioni. Sul podio dell'Orchestra Haydn Gustav Kuhn convinto del pensiero "Beethoven – Schweigkofler".

A sostegno di una meta-teatralità dove dare spazio anche al registro comico.
Per il regista il messaggio è chiaro: Fidelio è portatore di un messaggio di rinascita, di gioia, vede un futuro roseo capace di sconfiggere ogni pessimismo esistenziale."
Roberto Rinaldi, Teatro ORG, 17.01.2011

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"Manfred Schweigkofler, uomo di teatro di rara sensibilità e di non comune intelligenza, firma un allestimento di grande impatto emotivo prima ancora che visivo. Geniale la soluzione drammaturgia impiegata per la Le onore III.
Successo pieno e meritatissimo per tutti al termine, a dimostrazione che. Anche in periodo di vacche magrissime e con mezzi non faraonici, è possibile allestire spettacoli di alto livello."
Alessandro Cammarano, OPERACLICK, 17.01.2011

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"il Teatro Comunale di Bolzano centra dunque di nuovo il bersaglio.
La messinscena appartiene a un genere che potremmo definire "minimalismo di spessore". Meriterebbe di figurare in un antologia beethoveniana."
Paolo Patrizi, www.drammaturgia.it, 17.01.2011

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" "Fidelio strehleriano. L´essenzialità con leggerezza.
Proprio perché quadrato e rigoroso, ha il merito di non raccontare solo il lato serio, etico e filosofico del Singspiel beethoviano ma anche quello comico e leggero.
Messinscena astratta e povera ma molto "calda", capace cioè di dire i valori umani e universali che attraversano l'opera.
In questa ricerca di essenzialità da teatro popolare, la messinscena si sposa molto bene con lettura musicale."
Enrico Girardi, Corriere della Sera, 16.01.2011

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"Fidelio sembra Brecht.
Regia vivida nei caratteri e toccante. Pochi gesti, forti e "nella" musica. La lettura teatralmente laica, a tratti brechtiana."
Angelo Foletto, la Repubblica, 15.01.2011

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"una potentissima idea teatrale. Produzione davvero superba.
Qualità che parte da lontano, con scelte di titoli non scontate (non è ovvio mettere in scena un "Fidelio" come non lo era nel 2010 l'"Elektra")
La regia sceglieva felicemente una strada a tratti grottesca e da fumetto dark, volta a giocare sui contrasti e sul senso metaforico della rappresentazione."
Emilia Campagna, l'Adige, 13.01.2011

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"Se il desiderio della regia era quello di attualizzare un'opera sempre vissuta come distante, Schweigkofler è riuscito pienamente nel suo intento.
Espedienti sempre nuovi delle messinscene di Schweigkofler."
Monique Ciola, il giornale della musica, 13.01.2011

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"un trionfo al Comunale.
Il nuovo allestimento bolzanino ha esaltato la dimensione teatrale, alternando equamente lirica, prosa e intermezzi."
Marika Da maggio, Corriere dell'Alto Adige, 13.01.2011

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"magia del tutto a-storica in cui far pulsare il cuore universalistico.
Il brivido del gesto essenziale."
Annely Zeni, Alto Adige, 13.01.2011

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"La regia di manfred Schweigkofler strappa infatti l'opera dalla Spagna seicentesca dettta dal libretto originale, per trasporla nell'anonimo e assoluto spazio del "Teatro".
Susanna Venturi, Corriere, 08.02.2011

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"lo spettacolo di Manfred Schweigkofler valorizza questo inno alla libertà attraverso una regia di esemplare rigore narrativo, che restituisce lopera a una dimensione contemporanea, nella quale diventa possibile riconoscersi."
Giulia Vannoni, La VOCE, 16.01.2011

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"Standing ovation per il "Fidelio"
Attilia Tartagli, La VOCE, 08.02.2011

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