Der Koenig Kandaules
“Un’ opera sulla felicità, ma finché non avremo capito cosa sia veramente la felicità non riusciremo ad avvicinarci al suo significato più profondo. È un’opera piena di simboli: la luna, il mare, il fuoco, il pesce, il terrazzo e i giardini, i cortigiani, le suonatrici di flauto; l’anello che rende invisibili e il velo che copre il volto di Nyssia. Svelare-celare, coprire-coprire, vedere-non vedere sono i temi centrali. I personaggi sembrano un pretesto per commentare e riflettere non solo su determinate situazioni umane, ma su tutta l’umanità in sé. È questo che rende attuale questa vecchia storia di Erodoto: ieri come oggi, la politica e le corti del mondo moderno, sono arsi dalla sete di potere, dominati da bagordi e privi di senso etico, decadenti, ambigui e perversi”.
(Prima Italiana: 17.05.2012 - "Teatro Massimo" di Palermo)
LA REGINA É NUDA
Esemplare Coerenza
Questa è la scena post modern disegnata da Manfred Schweigkofler e Angelo Canu.
Come osserva con acutezza Schweigkofler svelare-celare, coprire-scoprire, vedere-non vedere sono temi centrali dell’opera attorno al triangolo Kandaules- Gyges- Nyssia che la sua regia, con esemplare coerenza, rende drammaturgicamente cogenti.
Piero Violante, laRepubblica 19.5.2012
esemplare recitazione
Mostra con logica cartesiana come un’aspirazione legittima possa sconfinare in incontrollabile perversione: aspetti, questi, che l’ispirata, rigorosa regia della messinscena palermitana, curata da Manfred Schweigkofler, traduce in esemplare recitazione senza esaurire la ricchezza della materia drammatica in una generica chiave di lettura espressionistico-grottesca. Ottimo spettacolo, insomma.
Enrico Girardi, Corriere della sera, , 27.5.2012
Pregevole edizione scenica e musicale
Sara Patera, l´opera, giugno 2012
Efficace la regia
Paolo Petazzi, l’Unità 20.5.2012
Efficace il momento della magia dell’anello, che rende invisibile chi lo indossa, risolto col buio in scena e mezze luci in sala. E mantello fluorescente per il pescatore, il gigantesco Kay Stiefermann, che vi avvolge a cupola la nuda Nicola Beller Carbone.
Carla Moreni, Il Sole 24 Ore 20.5.2012
I visibili e il non-visibile sono stati mossi in modo del tutto significativo e convincente e in modo particolarmente efficace è stato reso il progressivo coinvolgimento di Gyges nella seduzione che Nyssia tenta d’operare su Kandaules;
Opera click.com, 20.5.2012
Manfred Schweigkofler pare immune dal manierismo di molti suoi colleghi, sui quali la décadente post-vittoriana e le sirene di una psicoanalisi volgarizzata esercitano tanto fascino da volerle ficcare anche dove stanno incollate a forza, come negli oratorii di Händel. Il suo teatro sfoggia grandi masse di costruito che la magia dell’illuminazione esalta nel loro scabro simbolismo (piramidi e terrazze, scalinate aeree, sotterranei); ma solo come cornice ad un’eloquenza dei corpi capace di confessare, come la musica, più di quanto la parola non dica
Carlo Vitali, Musica, giugno 2012
Espressionista
Overall, the expressionist approach to the staging is quite effective.
Giuseppe Penisi, Music & Vision, 16.5.2012
La storia antica si inserisce perfettamente nel carattere espressionista dell’opera: la crudeltà delle scene, la nudità e la violenza rispecchiano al meglio l’atmosfera della prima metà del Novecento, la crisi d’identità della società e dei valori.
È apprezzabile lo spostamento della vicenda al futuro, con una scenografia che tradisce elementi futuristi e influenze di fantascienza, e che si specchia nei costumi dai riflessi metallici di Mateja Benedetti.
Monika Prusak, Il Corriere Musicale, 20.5.2012
Il regista sottolinea la ricchezza metaforica del testo, l´alta frequenza di simboli che nel loro intrecciarsi rendono la duplice e opposta azione di svelare-celare iltema centrale del lavoro
Daniela Zacconi, Classic Voice, maggio 2012
… as in Berthold Brecht’s play
The action seems to develop as in Berthold Brecht’s play: a parable on the meaning of happiness, of possession, and of power.
Giuseppe Penisi, Music & Vision, 16.5.2012
i labirinti della mente di Escher
Tutte cose che la regia di Manfred Schweigkofler nell’ambiente unico su due piani con la scala a perdita d’occhio che ricorda i labirinti della mente di Escher, ha il merito di saper raccontare. Ad esempio con l’idea del buio in sala per descrivere gli effetti dell’anello che rende invisibile il pescatore voyeur suo malgrado.
A.E., Classic Voice, giugno 2012
Ricordiamo infine che il preludio orchestrale al terz’atto è stato risolto come una specie di sogno erotico di Kandaules, moltiplicando sulla scena figure semisvestite di brave e belle figuranti, che quasi costantemente rivolgevano a lui e al pubblico le loro apprezzabili terga.(…)
Speriamo vivamente che qualche altro teatro italiano voglia riprendere quest’allestimento.
Opera click.com, 20.5.2012